numero 14
26 luglio 2010
chi siamo usa il sito texné curatori archivio pagina iniziale
 
 
 
|Newsletter
Nome:
e-mail:
 
 
|Dite la vostra su...
 
 
 
 
 
 
 
Noi aderiamo ai principi HONcode.
verify here.
 
 
L'ipnotista
Lars Kepler

2009 Longanesi
594 p.
 
Il seme della colpa
Christian Lehman

2009 Meridiano Zero
158 p.
 
 
 
 
“There is an ocean that divides …” (CD)
Scott Matthew
- 2009 Glitterhouse Records -
 
DUE CD E... UN LIBRO

“Hidden”
These New Puritans
- 2010 Hologram -
 
Il manuale del contorsionista (CD)
Craig Clevenger
 
“Espers III” (CD)
Espers
 
 
manda una cartolina a un amico con i quadri di "Daro" Diana.

 
 
 
 



scarica la brochure
e la scheda d'iscrizione




vai al sito ESICM

 

 

 

 

Web Design & Engineering

 

26 luglio 2010
Il cambiamento del concetto di morte valutato secondo il significato psicologico del tempo
M.F. Sapuppo, R. Barbiera, **D. Bongiorno et AL


26 luglio 2010
 
II Rianimazione ARNAS Ospedale Civico Via C .Lazzaro Palermo Italia
**Dipartimento Salute Mentale 1 ASL 6 Via R. Riolo Palermo Italia
A.P.I.C.E. Selected papers. Trieste 16-20/11/2001

Forse sarebbe giusto dire che i tempi sono tre, cioè un presente che riguarda le cose passate, un presente che riguarda le cose presenti, un presente che riguarda le cose future. E questi tre tempi sono nella mente, non altrove: il presente del passato è la memoria, il presente del presente è la visione, il presente del futuro è l'attesa….” Così scriveva Sant' Agostino nelle Confessioni, ed è da queste considerazioni che ha preso avvio la nostra riflessione sul concetto di morte e “del tempo della morte e del morire" in Terapia Intensiva...
Anche nel "tempo della morte" è possibile dire che i tempi sono tre: il "tempo fisiologico", il "tempo tecnologico", il "tempo vissuto". Il "tempo della morte fisiologico" è noto a tutti, è il momento stesso del morire senza nessuna esasperazione medica. A questo tempo noi uomini siamo abituati da millenni, il concetto è così radicato nella nostra cultura che ne se n'è fatto oggetto di culto e di rito in ogni etnia. Viene per lo più omologato ad una "morte respiratoria", tanto che in quasi tutte le lingue esiste l'espressione “esalare l'ultimo respiro”. Nel XX secolo, con l'avvento delle Terapie Intensive e dell'alta tecnologia, si origina un "tempo della morte tecnologico", un tempo che è inesistente al di fuori di queste strutture. Non si tratta solo dell'introduzione del concetto di morte cerebrale, che ne rappresenta l'estremizzazione, ma si tratta della morte che tante volte il Rianimatore si trova a dare a causa della tecnologia. Spesso in questi soggetti, il più delle volte anziani o con malattie terminali, noi Intensivisti più che prolungarne l'esistenza, ne prolunghiamo la morte. La loro morte, che normalmente avverrebbe nel volgere di poco, con la rianimazione può estendersi per giorni, per mesi, per tanto, per troppo. Questa fine non è quasi mai una "morte respiratoria", essendo per lo più questi malati sottoposti a ventilazione meccanica. A questa morte, la nostra cultura, fatta di millenni di morti senza tecnologia, non ci ha ancora abituato. E a questo "tempo tecnico del morire" non è ancora abituato neanche il Rianimatore, uomo anch'egli tra tanti, che soffre nella sofferenza degli altri con il pensiero di procurare dolore anziché alleviarlo. Da qui prende origine "il tempo della morte vissuto" che, come diceva Sant' Agostino, è "….I' impressione che le cose fanno su di te nel momento in cui passano, e che rimane dopo che sono passate….". E' ciò che ogni malato lascia dentro di noi con la sua morte: emozioni, affetti, sentimenti di rifiuto o d'accoglienza, di sollievo o di dolore, che sono tanto più intensi quanto più dentro di noi si è creato uno spazio e un tempo interno nei suoi confronti. Sono tracce che rimangono del percorso fatto insieme ai nostri malati.
 
 
 
Versione italiana Italiano   |   English version English
 
Area Riservata
 
 
 
 
Foto & messaggi
inviati dai nostri lettori
 
 
 



Ricerca personalizzata


 

Fotografare la sofferenza
reportage fotografico di
Lorenzo Palizzolo
Luglio 2010
 
 
 
 
Rubrica curata da
Andrea Cracchiolo
Daniela Palma
 
L’evoluzione della sensibilità e della resistenza agli antibiotici
Evolution in the antibiotic susceptibility and resistance

Stefania Stefani
Le Infezioni in Medicina, Supplemento 3/2009
Dipartimento di Scienze Microbiologiche, Università degli Studi di Catania



Soccorso extraospedaliero del paziente intossicato da CO
Medicina Subacquea e Iperbarica N. 2 - Giugno 2007 - 45

L. Cantadori, G. Vezzani



 
 
|Link
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Link consigliati



POT POURRI
Rivista di
Fotografia Arte Cultura

www.potpourrimensile.com

scarica la brochure



Rivista di
Recensioni Librarie

www.satisfiction.it

Scarica il numero

 


www.nottidiguardia.it

 
 
Credits | Mappa del sito | Privacy policy
Copyright © 2005- 2015   TimeOut Intensiva  - Le informazioni in questo sito possono essere utilizzate unicamente citando la  provenienza e l'autore
Da un'idea progetto di S. Vasta realizzata da Gaspare Grammatico



Le informazioni riportate su questo sito sono rivolte a anestesisti, rianimatori, intensivisti, medici, nurse, personale sanitario studenti psicologi psicoanalisti e internauti appassionati della materia; hanno unicamente finalità educative e divulgative, non intendono incoraggiare l'autodiagnosi o l'automedicazione, e non possono in alcun modo sostituire il parere del Medico di Fiducia. L'utente non deve pertanto utilizzare le informazioni ricevute per diagnosticare o curare un problema di salute o una malattia, senza prima aver consultato il proprio medico curante. L'informazione medica presente nel sito, in breve, serve a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente.