“Hidden”
These New Puritans
 
2010 Hologram




Recensione a Cura di Ugo Sottile

Dopo l’esordio, datato2008, dal titolo “Beat the pyramid” fondamentalmente album spigoloso che rischiava di non fare emergere le qualita’ del tutto insospettabili di Jack Barnett & soci, ecco nel 2010 la sorpresa “Hidden” album alquanto controverso; tanto la prima uscita correva il rischio di restare impantanata nel mare magnum di produzioni musicali che non lasciano tracce tanto quest’ultimo si erge al di sopra della quotidianita’ sonora.

Hologram
http://www.youtube.com/watch?v=M5CENiKFHuE



Album strano dove i TNP riescono a conciliare momenti e situazioni musicali apparentemente cosi’ distanti fra di loro che potrebbero scandalizzare i puristi, ma oggi la musica è fatta anche e forse soprattutto di contaminazioni, chi meglio riesce a sfruttare le esperienze del passato ha sicuramente i numeri giusti per farle rivivere in dimensioni diverse .Se alla fine degli anni ottanta si poteva rimanere piacevolmente stupiti dalla creatività di Andy Partridge e compagni (leggasi XTC) oggi e’ il caso di farlo di fronte alla nascita di questo nuovo talento.
Il leader del gruppo non finisce di stupire quando dichiara che prima dell’uscita di “Hidden era coinvolto in composizioni per “bassoon” con lo scopo di riuscire a coniugare la musica da ballo con la musica minimale di Steve Reich.
Hidden è un album atipico e puo anche darsi che rimanga unico visto che Jack Barnett ha dichiarato un certo interesse per la musica della Melanesia, Time xone, pezzo d’apertura sembra musica sinfonica, soltanto un piccolo intro che si apre in We Want War pervasa da un ritmo stile Negresses Vert dove compaiono percussioni incalzanti che accompagneranno quasi l’intero album, Hologram è jazz elegante improvviso ed inaspettato, ma l’ album è pieno di soluzioni che non ti aspetti, compaiono improbabili corali il tutto immerso in una atmosfera elettronica che fa da collante; si chiude con un nuovo rimando alla musica “colta” come a volere chiudere un cerchio ideale iniziato con Time Xone. L’album è eccezionalmente diverso da quello che si ascolta abitualmente percio’ vale sicuramente la pena di dedicargli un po’ del nostro tempo; sono soltanto undici pezzi ma sembrano una piccola opera sinfonica.

Questa non è pubblicità commerciale, ma una segnalazione ai nostri lettori nel rispetto del progetto editoriale Timeoutintensiva (N° 14/Luglio 2010).


 
tratto dal numero 14