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Music

“Diamond Mine”

  Titolo: “Diamond Mine” Autore: King Creosote Anno/Editore: 2011 Jubilee Video: Guarda il video Allegato: Scarica Allegato

Recensione a cura di Ugo Sottile


Ennesima prova per  Kenny Anderson, prolifico autore scozzese che con lo pseudonimo di “King Creosote“ produce buona musica con una continuità che ha dell’inverosimile, al suo attivo più di cinquanta album dal 1995 ad oggi. E’ in grado di spiazzarti con il suo uso di accordion e concertina che a tratti gli conferiscono vaghe sonorità cajun d’oltre oceano peraltro sviluppate  in un contesto “slow core” senza ombra di dubbio  più armonioso che ritmico, nel 2005 partecipa ad un album tributo a Jeff Buckley “Dream Brother” dove dà la sua incantevole versione di Grace” contenuta anche nell’album dello stesso anno “Rocket D.I.Y.” La sua è musica che si sprigiona dall’anima sempre piena di intuizioni squisitamente acustiche che sono la sua connotazione essenziale con la sua tenera voce che riesce a restituire alla musica folk una dimensione intimista di rara intensità, spesso usa rileggere composizioni precedenti arricchendole di nuovi arrangiamenti che contribuiscono a suscitare nuove emozioni, come un pittore che non intende terminare mai la sua opera ritenendola sempre migliorabile, alla ricerca della chimerica bellezza dell’incompiuta perfetta. Diamond Mine rappresenta un nuovo capitolo della sua carriera musicale in quanto si avvale della collaborazione del giovane John Hopkins, talento londinese emergente dell’elettronica, già incontrato in precedenza; ascoltare la deliziosa “Circle my Demise” che risale ad una delle loro prime collaborazioni, l’album rappresenta il punto d’incontro ideale del cantautorato folk con una visione impregnata da romanticismo crepuscolare elettronico che amplifica le tenui atmosfere evocate dall’impegno vocale di King Creosote, le delicate manipolazioni con rumori in presa diretta, cinguettii e svariati noises metropolitani contribuiscono in modo unico alla creazione di una tipologia di ambient innovativa dove la partitura vocale e quella strumentale interagiscono in sinergia creando una sorta di liturgia sacra dal sapore arcadico, musica e natura danzano insieme in un palcoscenico surreale con una leggerezza struggente in una rappresentazione malinconica della vita dove le sensazioni acquistano forme vive e diventano tangibili, l’album si apre con una piccola introduzione “First Watch” dove sulle note di un piano  si sovrappongono chiaccherii e rumori di stoviglie poi continua con uno dei primi singoli l’incantevole “John Taylor’s Month Away” circa sei minuti di una ballata sospinta da voce, accordion e chitarra acustica e chiusa da una calma marea elettronica, “Bats in the Attic” è una stupenda song sostenuta dalla suadente voce di King Creosote accompagnata da una delicata voce femminile, “Running on Flume” è un remake di una canzone originariamente contenuta in Seaglass album del 2004. Sicuramente più ricca, con arrangiamenti più articolati che aggiungono colore e sfumature  ad un originale spartano, “Bubble” è una delle sue tipiche melodie meravigliosamente semplice, anche “Your Own Spell” è una riedizione di un brano eccezionale contenuto in un album del 2003 Psalm Creek riesumato per l’occasione rafforzato da una nuova linfa vitale, “Your Young Voice” è una tenera poesia giocata fra voce e arpeggi acustici, forse l’unico appunto che si può muovere è che sono solo sette brani e l’album duri troppo poco; ma non disperate, andate alla ricerca degli EPs del 20012 e troverete tanti altri piccoli gioielli sfornati dalla premiata ditta, come in “Honest Word” che contiene l’omonimo brano assolutamente fantastico ed una versione eccezionale di “Bats in the Attic”; oppure la bellissima “Ankle Shackles” altro vecchio brano contenuto in “To Deal With Things” sempre del 2012, dilatato sin più di undici minuti assolutamente epici. Benvenuti nel microcosmo sonoro di King Creosote fatto di distese di spazi  virtuali al di fuori del tempo e buon ascolto.

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dipinti

In Nurse Science:

-Giancarlo Cappello, Sandy Giammona,

Rosario Lombardo, Filippo Marchese,

Egman Sabrina, Maria Ziino Colanino;

ISMETT Palermo Nurses Educator

In SpotLight

-A Marina Senesi

per la

lettura dei racconti del

Premio Ucare

Ai Nostri Infaticabili:

-Ugo Sottile per la Musica,

-Andrea Cracchiolo e

Daniela Palma

per Student Corner

-Emilia Maggiordomo

e 
Laura Costa

per la Sezione Dedicata

alla Poesia

di cui sono le Curatrici

-i Nurses Educator Ismett

di Palermo

per la rubrica

Nurse Science,

da loro curata.

-Ad Antonio Corrado

per la sua vignetta.


Fonti N.°24, Aprile 2013

Si ringraziano altresì:

-La rivista “Trapianti”

-La SIPE

(Società Italiana Psicologia Emergenza)

-Ricerca & Pratica

-Il Pensiero Scientifico Editore

-La Fondazione Giancarlo

Quarta ONLUS

-IL Giornale Italiano di Medicina

del Lavoro Ergonomia

PI-ME 
Pavia

ISSN 1592-7830

http://gimle.fsm.it

-Le Infezioni In Medicina

-Intensive Care Med 2004

Ed. Italiana

-Biomed Central Open Acces

http://www.biomedcentral.com/

-Evidence 

www.evidence.it

-Nottidiguardia.it

 

 

 

 

Aggiornato al: 12 Aprile 2013



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