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‪Enrico Una Storia Trapanese - L'inverno Era Ieri‬

Agosto 2013  

Autore: da una idea di Giorgio Geraci Video: Guarda il video Pubblicato in data 21/lug/2013

Un uomo, Enrico Frusteri, frequenta il centro diurno del servizio di salute mentale di Trapani, la sua città.
 Da anni Enrico riversa su carta le sue idee, i suoi drammi interni, i suoi deliri. 
A volte scrive poesie, strane, taglienti, lontane dal codice comunicativo e poetico condivisibile.
 Usa le parole per assonanza, storpiate, con un ritmo esclusivamente interno, suo proprio, autistico.
 Queste particolari poesie colpiscono, per questo strano effetto che riescono a produrre dentro, nelle viscere, nell'anima.
Non possono sfuggire ad uno psichiatra.
 E non sfuggono, anzi diventano ospiti fisse, quelle poesie, della pagina "L'Aquilone", che accoglie gli scritti prodotti al centro diurno, nel settimanale cartaceo ed on line "Il Monitor di Trapani"
(www.monitortp.it).


Giorgio Geraci, Responsabile Centro diurno Tempo di Volare (ASP 9 TP)


"Presentare Enrico Frusteri non è un compito facile.
Non solo per la complessità della sua personalità, ma anche e soprattutto per le sue caratteristiche principali: lui è inafferrabile ed irraggiungibile.
Allora come presentarlo?
Forse è più semplice di quanto sembri: Enrico è un UOMO ed ha scritto delle POESIE.
E' un poeta?
Non lo sappiamo, e forse non sta a noi dirlo.
Quello che possiamo dire è che ha concesso ai suoi pensieri ed alle sue emozioni di fluire liberamente, senza costringerli a diventare parole legate da nessi logici ed associativi che ci avrebbero condotto su livelli di comprensione troppo facilmente condivisibili.
Enrico, come Ulisse, ci accompagna nel viaggio dell'ignoto, del non conosciuto, dove la rabbia, la paura, la gioia, il dolore, non hanno solo parole ma anche suoni, colori, odori...
Grazie Enrico.
Tutto questo abbiamo accolto e condiviso.
Ed in questo momento siamo qui per condividerlo con voi."

Teresa Ferrante -- Psicologa


Dal libro di Salvo Pitruzzella "Esercizi di creatività" - Edizioni Franco Angeli - 2009

...Il processo creativo raggiunge il suo scopo se in esso vedo l'affermarsi di un progetto, consapevole o inconsapevole, che può essere preesistente o formarsi nel corso del processo. Questo accade sia quando il prodotto creativo, per provvisorio che sia, è la sintesi di tutto ciò che avevo bisogno di esprimere, sia quando, nella sua incompletezza, mi incita ad andare ancora avanti, quando pone domande più che dare risposte.
Ma l'atto creativo può essere anche un messaggio in una bottiglia, una speranza di essere ascoltati e di ricevere dall'altro il permesso di esistere. Vorrei a questo proposito raccontarvi un'ultima piccola storia, di cui sono stato diretto, anche se parziale, testimone.
Per molti anni, il servizio territoriale di salute mentale di Trapani ha avuto in carico Enrico. Per gli operatori del servizio, Enrico, è uno dei soliti casi di patologia psichica senza speranze, con tutto il peso di una vita di solitudine e di continui ricoveri sulle spalle. Per anni, ad ogni incontro con gli psichiatri, Enrico si porta dietro alcuni foglietti spiegazzati , che sono archiviati come testimonianze di un delirio. Fino a quando il caso arriva nelle mani del mio amico Giorgio Geraci, uno psichiatra anomalo, psicodrammatista per scelta e artista per vocazione. Giorgio si accorge che "c'è del genio in quella follia", che su quelle pagine strappate da quaderni della scuola elementare sono scritte delle straordinarie poesie, bizzarre e lucide allo stesso tempo, che manifestano una sapienza del linguaggio e un'aspirazione a scardinarlo e a torcerlo fino a far uscire qualcosa di nuovo. E inizia a considerare quegli scritti non più come sintomi ma come opere d'arte, il cui valore non è nella "follia" che esprimono, ma nel messaggio che comunicano.
L'uso di quelle che Carrol chiamò portmanteau words (parole-baule) portano lo sforzo di una parola che tenta di sopravvivere sgusciando con uno sberleffo dall'abbraccio letale di una perdita di senso. Il dottor Geraci capisce che quelle poesie meritano di essere conosciute. Ne parla con Enrico, e, ottenuto il suo assenso, organizza un recital, che poi diventa uno spettacolo, "L'inverno era ieri", dove la lettura delle poesie dialoga con il suono di un sassofono e con le acrobazie di un mimo. Ho conosciuto Enrico quando è venuto a Palermo come autore al seguito della compagnia, che partecipava ad una rassegna di teatro sociale che avevo contribuito ad organizzare. Ho avuto modo di parlare con lui, e mi è sembrato una persona di grande umanità, consapevole delle sue difficoltà e delle sue sofferenze, e del lavoro che stava svolgendo per venirne fuori; un artista capace di emozionarsi per i complimenti del pubblico, e di raccontare in dettaglio il suo metodo compositivo da poeta "di strada". E soprattutto capace di sorridere di nuovo...




Un gruppo di amici artisti hanno prodotto questo lavoro in onore alle poesie scritte da Enrico Frusteri. le poesie sono presenti nel libro, che si trova on line gratuito, dal titolo: Tempo di Volare.

http://www.timeoutintensiva.it/g_allegato/90_Tempo_di_Volare_Timeoutintensiva.pdf

 



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per Student Corner
-Emilia Maggiordomo
e 
Laura Costa
per la Sezione Dedicata
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di cui sono le Curatrici
-i Nurses Educator Ismett
di Palermo
per la rubrica
Nurse Science,
da loro curata.
-Ad Antonio Corrado
per la sua vignetta.

 

Fonti N.°25, Settembre 2013
Si ringraziano altresì:
-la ASSR
-Medicina Subacquea ed Iperbarica
e la S.I.M.S.I.
-Il Pensiero Scientifico Editore
-IL Giornale Italiano di Medicina
del Lavoro Ergonomia
PI-ME 
Pavia
ISSN 1592-7830
http://gimle.fsm.it
-Intensive Care Med 2004
Ed. Italiana
-Biomed Central Open Acces
http://www.biomedcentral.com/
-Evidence
www.evidence.it
-Nottidiguardia.it

 
 
 
Aggiornato al: 17 Settembre 2013



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