numero 14
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26 luglio 2010
Rock Bottom
ROBERT WYATT
 
1974 Rykodisc

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Fondatore insieme all'amico Hugh Hopper nel 1967 dei "Soft Machine" Gruppo che rimane nella storia della musica, iniziatori di una contaminazione jazz, alfieri del Jazz/RocK dalle soluzioni a tratti dissonanti e spigolose.
Accolto bene dalla critica non altrettanto dal pubblico, Robert Wyatt nasce a Bristol e cresce a Canterbury. Suona batteria, tromba, piano e violino, ma con i "Soft Machine" è il batterista; poi arriva "Third" 3° album del gruppo. Un doppio vinile, dove incomincia ad esplorare le sue particolari doti vocali, componendo ed interpretando la splendida "Moon in June" lunga suite di circa 16 minuti che occupa per intero una delle quattro facciate dell'album. Nel 1969 realizza il suo primo album da solo "The end of an Ear", un esordio strumentale dalle soluzioni ardite a tratti involute, apprezzato dalla critica ma senza dubbio ostico. Abbandona i Soft Machine nel 1971, e contribuisce con i "Caravan" e gli "Henry Cow" alla nascita del cosiddetto "Canterbury sound", con il nuovo gruppo "Matching Mole", "Talpa al Confronto", ripresa dall'illustrazione della copertina, la cui pronuncia suona un pò come "Machine Molle" che non è altro che la traduzione francese di "Soft Machine", e realizza il primo album omonimo "Matching Mole" ed il seguente "Little Red Record"; è il 1972.
Durante il viaggio con tappa nella Laguna di Venezia abita sul canale della Giudecca, comincia a pensare ed a comporre nuova musica per un nuovo album, impegno che lo assorbe per un paio di mesi; sono gli abbozzi di "Rock Bottom", quindi, tornando a Londra con l'idea di formare un nuovo gruppo, continua a scrivere in ideale prosecuzione di quanto iniziato in laguna. Ma nel giugno del 1973, alla vigilia della nuova uscita, rimane paralizzato dalla vita in giù in seguito ad una caduta accidentale da una finestra di un 4° piano. Non è facile abituarsi all'idea di essere confinato su una sedia a rotelle, sapere di non poter più suonare il suo stumento, la sua vita viene stravolta, ma come dice lui stesso, la perdita dell'uso delle gambe gli ha portato un nuovo tipo di libertà interpretativa. E' il 1974, prodotto da Nick Mason batterista dei Pink Floid, il "Fondo Roccioso" di Rock Bopttom" vede la luce. La bella illustrazione della prima copertina (che riportiamo alla fine dell’articolo) realizzata da Alfreda Benge, sua compagna di allora e di ora, sembra uno sguardo malinconico su una estate tarda che si allontana. In primo piano un fondale marino con un intrigo di coralli, anemoni marini, spirografi, attinie e quant'altro rappresenta la vitalità del mondo sommerso in contrasto con la superficie dove un bambino gioca sulla spiaggia, un altro tiene in mano dei palloncini, un altro ancora fa strane acrobazie da contorsionista. Il tutto sembra immerso in una amalgama che esplora le infinite tonalità del grigio, in lontananza una piccola imbarcazione ed un faro, nel cielo un paio di gabbiani. L'album sembra muoversi in assenza di movimento un delicato gioco di frammenti di melodie insinuanti. Splendido il pezzo di apertura "Sea song". Tastiere/piano/percussioni infantili, il basso di Richard Sinclair (Caravan) Ma il vero strumento è la voce in equilibrio costante con la struttura musicale un grido sommesso/sommerso che diventa quindi esso stesso liquido dal fascino crepuscolare. "A last straw" il secondo brano con gli strani percorsi del cantato non formale con le sue mille sfumature e l'imitazione di una tromba, una rappresentazione onirica che fluttua dentro spazi indefiniti. Il terzo brano "Little Red Riding Hood Hit the Road" con l'incisivo inizio con la tromba di Mongez Feza scivola verso aree tipo avanguardia free/jazz con la voce di Robert Wyatt che ondeggia, rimbalza lentamente tra le note. Quindi torna indietro e ricomincia come un nastro sentito all'incontrario. AliFib, la 4a traccia dedicata inequivocabilmente alla sua Alfie, è un procedere di piccole sonorità che sembrano avvolgersi su se stesse in maniera quasi casuale, creando un'atmosfera ambient/minimalista con la sua voce che dipinge tutto con toni di pastello, una vera e propria sublimazione di armonie malinconiche, che scivola nel brano successivo "Alifie" cui sembra intimamente connesso nonostante l'elaborazione disturbata inquietante con punti schizoidi. L'album si chiude con “Little red Robin Hood hit the road" con la chitarra di Mike Oldfield che gioca ad inseguire come in un contest la voce di Robert Wyatt. Quindi una specie di invocazione reiterata interrotta dall'intervento di Ivor Cutler voce inconcertina che dona al brano una pennellata Folk accentuata dalla viola di Fred Frith (Henry Cow). Come un gioco di scatole cinesi l'album si apre ascolto dopo ascolto, e tutti i pezzi del puzzle vanno piano piano da soli al proprio posto, componendo un elegante e raffinato insieme di Rock sotterraneo venato da innesti jazz il tutto immerso in un melange di struggenti malinconie.

Robert Wyatt ci regala ancora e sempre piccole perle, come quelle pescate in “Shipbuilding" bellissima versione di una canzone di Elvis Costello contenuta nell'album "Nothing Can Stop Us". Qualche anno fa è stato riscoperto anche da alcuni interpreti italiani e da alcuni di loro ancora non lo conoscevano. Comunque "The different you Robert Wyatt e noi" del 1998 è il tributo che è venuto fuori, dove fra gli altri sono presenti Battiato, Mauro Pagani, Morgan, Andrea Chimenti, Cristina Donà, , CSI, e tanti altri dove lui stesso interpreta in italiano un pezzo dei CSI "Del Mondo".

Ugo Sottile

Per la discografia completa
by http://www.disco-robertwyatt.com/images/RW_solo/

WEBSITE dell'Artista

Robert Wyatt - Main Page
http://www.strongcomet.com/wyatt/
Video
YouTube - Robert Wyatt & Annie Whitehead "Sea Song" (BBC Four)
http://www.youtube.com/watch?v=2cWq3mIp4cU&feature=player_embedded

YouTube - robert wyatt shipbuilding
http://www.youtube.com/watch?v=B6T9qp9XbRY&feature=player_embedded

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