numero 14
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26 luglio 2010
20.000 leghe sotto i mari
Jules Verne
 
2005 Biblioteca EINAUDI

Alla fregata americana Abramo Lincoln è affidato un compito impegnativo, quello di intercettare e catturare l'essere mostruoso che va compiendo singolari quanto misteriose imprese nei mari di mezzo mondo.
I tre protagonisti della spedizione - uno scienziato, il suo servo e un fiociniere - avranno presto modo di constatare come il gigantesco pesce di cui si sono posti alla caccia altro non sia che un avveniristico sommergibile, il Nautilus, guidato da un singolare capitano, Nemo, un uomo geniale, ma allo stesso tempo oscuro e misterioso, che afferma di aver rinunciato alla società degli uomini e tagliato qualsiasi legame con la terra ferma. Questa scoperta sarà l'inizio di una serie di mirabolanti avventure: i tre ospiti del misterioso capitano incontreranno e combatteranno piovre gigantesche, cacceranno in foreste sottomarine, vedranno la perduta Atlantide, assisteranno al crudele affondamento di una nave e del suo equipaggio.




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Macintosh HD:Users:macbook:Documents:simsixtoi:     Libri:     ventimilaleghe sotto i mari:       scelta:20.000 leghe TOI.rtfd:420px-20000_seamen_ice.jpgVentimila leghe sotto i mari (nell'originale francese Vingt mille lieues sous les mers) è uno dei romanzi anticipatori della fantascienza più conosciuti di Jules Verne (1828-1905). L'edizione originale, pubblicata nel 1870 da Hetzel, conteneva alcune illustrazioni di Alphonse de Neuville e Edouard Riou.
Ventimila leghe sotto i mari costituisce il secondo capitolo di una trilogia che inizia con I figli del capitano Grant e si conclude con L'isola misteriosa.

Il Titolo
Le 20.000 leghe del titolo è un iperbolico riferimento alla profondità raggiungibile dal Nautilus. Si tratta di un'iperbole perché una lega marina è pari a 3 miglia (cioè poco più di 5,5 km), 20.000 leghe equivarrebbero a 111.120 km, ben 111.109 Km in più della Fossa delle Marianne. "20.000 leghe", pertanto, non è riferito quindi alla profondità effettivamente raggiunta dal Nautilus, come molti, tuttavia, credono. Anche perché il diametro terrestre è di soli 12.744 km, quindi occorrerebbe un pianeta dieci volte più grande della Terra per sperare di raggiungere simili profondità, mentre nel libro si fa uno specifico riferimento alla profondità raggiunta, quando il Capitano Nemo asserisce che in quel momento si è ad una profondità di 5.000 piedi (poco più di 1,5 km) oltre la massima profondità mai raggiunta dall'uomo. Il titolo si riferirebbe dunque, (come tra l'altro è riportato nel testo nelle dirette parole dei personaggi) allo spazio percorso dal Nautilus sotto i mari (ventimila leghe) e non alla profondità

 

 

Il Nautilus

Macintosh HD:Users:macbook:Documents:simsixtoi:     Libri:     ventimilaleghe sotto i mari:       scelta:20.000 leghe TOI.rtfd:20000_squid_Nautilus_viewbay.jpg                       
Il Nautilus è un sottomarino fantastico ideato e capitanato dal Capitano Nemo nei romanzi Ventimila leghe sotto i mari (Vingt mille lieues sous le mers, 1870) e L'isola misteriosa (L'île mystérieuse, 1874), frutto del mirabile ingegno visionario di Jules Verne, noto scrittore francese
anticipatore della moderna fantascienza. Deve il suo nome al sottomarino Nautilus di Robert Fulton.
Il Nautilus fu progettato e comandato dal Capitano Nemo, ricco ex principe indiano e valente ingegnere. I suoi motori facevano uso di elettricità impiegando batterie di sodio-mercurio, e la ciurma raccoglieva le sue razioni dal fondale dell'oceano.
L'imbarcazione si componeva di due scafi, uno esterno e uno interno, separati da compartimenti stagni, e raggiungeva la velocità di 50 nodi. Normalmente il Nautilus emergeva per un decimo, ma se venivano riempiti d'acqua i serbatoi, il battello poteva immergersi interamente. Ecco come lo descriveva lo stesso Capitano Nemo:
« Ecco, signor Aronnax, tutte le dimensioni del nostro battello. È un cilindro molto allungato a punte coniche. Si avvicina sensibilmente alla forma di un sigaro, forma già adottata a Londra per molte costruzioni marine. La lunghezza di questo cilindro, da un capo all'altro, è esattamente di settanta metri e la sua larghezza massima è di otto metri. Non è, perciò, costruito con le stesse proporzioni dei vostri vapori, ma le sue linee sono sufficientemente allungate e la sua carena è molto affusolata, affinché l'acqua spostata scivoli facilmente e non opponga alcuna resistenza alla sua marcia. Le due misure che vi ho dato vi permetteranno facilmente di ottenere, con un semplice calcolo, la superficie e il volume delNautilus." La sua area misura 1.011,45 metri quadrati e contiene 1.500,2 metri cubi. Una volta immerso completamente sposta 1500.2 metri cubi d'acqua, o 1500.2 tonnellate metriche. »
Le sue parti furono costruite in ordine a Le Creusot, Londra, Liverpool, Glasgow, Parigi, Prussia (Krupp), Motala (Svezia), New York, ecc. I vari pezzi furono poi assemblati dagli uomini di Nemo su di un'isola deserta.
A causa dei suoi attacchi alle navi, cui perfora e squarcia lo scafo sotto il livello dell'acqua servendosi di uno sperone, l'opinione pubblica lo scambia per un mostro marino (lo stesso Aronnax, scartando l'ipotesi umana, ritiene si tratti di un enorme narvalo).
Alla fine di Ventimila leghe sotto i mari, il Nautilus viene inghiottito in un Maelström (un gigantesco vortice d'acqua). Come si verrà a sapere poi, riesce a salvarsi, e la sua estremità inferiore viene ritrovata in una grotta de L'isola misteriosa. Troverà la sua fine nell'esplosione vulcanica che distruggerà l'isola Lincoln.


Approfondimenti

Il Nautilus fu davvero nel 1800 il primo sommergibile funzionante.
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Venne commissionato da Napoleone e progettato dall'inventore americano Robert Fulton, che all' epoca viveva in Francia. Varato nel 1800 era costituito da fogli di rame con una struttura in ferro, era lunga 6,5 m con una torretta di comando per l'osservazione.
Usava timoni per ilcontrollo del movimento verticale e orizzontale - gli antenati dei moderni timoni di profondità e dei serbatoi di aria compressa per dare all'equipaggio di quattro persone un'autonomia di sei ore. Sott'acqua il Nautilus veniva spinto da un propulsore a quattro pale fatto girare a mano. In superficie la spinta era fornita da un albero pieghevole che veniva alzato dal vascello e su cui veniva innalzata una vela.
Il Nautilus venne testato in Francia nel 1800-1801 quando Fulton e tre meccanici discesero fino ad una profondità di 8 m utilizzando dei serbatoi di galleggiamento. Il Nautilus affondò uno schooner usando una carica di polvere da sparo trainata fino al bersaglio che Fulton chiamò "torpedo" dal nome della manta elettrica. Comunque i francesi non rimasero impressionati dalle sue prestazioni e sospesero i fondi a Fulton nel 1804.

 

 

ISTITUZIONE PUBBLICA CULTURALE
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BIBLIOTECA CIVICA BERTOLIANA

 (Nantes1828-Amiens1905)                                        
Nel centenario della morte
«Alcune strade portano più ad un destino che a una destinazione.»
Scarica la vita e le opere con biografia e bibliografia commentata dell’autor qui

 

A Catalog of Nautilus Designs
http://home.att.net/~JVNautilus/Catalog/some-designs.html
http://www.renepaul.net/collection_jpbouvet/index.php?page=dessins_nautilus

Jules Verne's Nautilus
http://www.curiosphere.tv/julesverne/

File multimediali
YouTube - "20.000 Leagues Under the Sea" (1954) Trailer
YouTube - The secret of the Nautilus
YouTube - Vernian Process - I am the Sea

:::  teste di rame:cc3a3651-b0b3-4ad4-b7ee-d704a8854c7f.jpgInfine per ricordare chi da sempre lavora a grandi profondità, per conoscere le loro storie che sono una parte della storia Italiana vi consigliamo il libro:

Editore: Ireco
Pubblicazione: 2000
Pagine: 184  Autore: Francesca Giacchè
TESTE DI RAME. I "PALOMBARI"
Il volume di Francesca Giacché, giornalista e scrittrice, illustrato con splendide e rare fotografie d'epoca, riporta nelle sue tre parti principali le Cronache, gli Uomini, i Racconti dei palombari italiani.
Nelle Cronache sono descritti i recuperi di navi affondate e le operazioni subacquee compiute dai palombari italiani dagli inizi del 900 agli anni 80, ricostruite attraverso documenti, testimonianze verbali e foto originali.
Nella parte dedicata agli Uomini, si illustrano le biografie dei palombari e le immagini dei momenti più emozionanti delle loro avventure nel Mediterraneo.
I Racconti sono infine una raccolta di emozionanti e avventurose storie, tra ricordi e fantasia, nate dalle interviste dell'Autrice con le 'Teste di Rame'.

Dalla presentazione di Folco Quilici
"... Avventure e tragedie, successi e fallimenti, sfida al mare, coraggio, tenacia.
E soprattutto impegno in tanto, tanto lavoro: faticoso, difficile, pericoloso sino ad essere troppo spesso tragicamente mortale. Elementi della 'Vita da palombaro' che ho ritrovato perfettamente descritti -senza un briciolo di retorica - in questo volume; nell'opera di Francesca Giacché che qui introduco. Studi, ricerche e impegno in un libro carico di informazioni, che ci consente di conoscere un'altra grande odissea di palombari italiani: quella scritta dagli uomini dei cantieri liguri e in particolare di La Spezia..... ....Che tuttavia non è arida serie di schede, fredda somma di dati, nomi e date. Ma comunica l'emozione, l'ammirazione, a volte lo stupore (e un pòo' di invidia) per le imprese di un importante, coraggioso e attivissimo gruppo di 'teste di rame' italiane. Un libro che mancava. E che oltre ad appassionarci sarà strumento indispensabile di conoscenza."
Folco Quilici

Fonti
Einaudi Casa editrice
ISTITUZIONE PUBBLICA CULTURALE
BIBLIOTECA CIVICA BERTOLIANA
http://it.wikipedia.org/
Dukabook online store
TOU TUBE
Google Video

Questa non è pubblicità commerciale, ma una segnalazione ai nostri lettori nel rispetto del progetto editoriale Timeoutintensiva (N° 9 Aprile 2009).



 
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