numero 14
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26 luglio 2010
Vekatimest 2009
Grizzly Bear
 
2009 Warp

Grizzly Bear


"Vekatimest 2009" 


Etichetta Warp

Producer Chris Taylor

full text .pdf download


Grizzly Bear Foreground 

http://www.youtube.com/watch?v=kp5uLioGWNQ


Band newyorchese di Brooklyn formata da Daniel Rossen voce/chitarra e tastiere, Ed Droste voce/chitarra, Chris Taylor basso/backing Vocals, Christopher Bear batteria e backing Vocals.

Attiva dal 2007, anche se "Horn of Plenty", prima prova, vedeva il solo Ed Droste, l'album viene remixato nel 2005, il quartetto attuale si riunisce nel 2006 con "Yellow house", praticamente il primo vero album dei Grizzly Bear. Prodotti dalla Warp, uno dei pochi gruppi non elettronici sotto contratto con questa etichetta.

"Yellow House" raccoglie Lavori ed esperienze retroattive di Rossen, Droste e compagni. Contiene autentiche perle come "Knife", “Little Brother” per gli amanti del Finger Picking. L'eccezionale e bellissimo "Plans"; la strana e retrò "Maria" scritto pare da una prozia di Droste. L'album si chiude con l'apoteosi di "Colorado" con cori arrangiati a mo' di inno religioso, tematica spesso sviluppata nei lavori dei Grizzly Bear.

I loro brani sono stati spesso usati come intermezzo da una rete televisiva via cavo di Atlanta che oltre gli States copre anche Australia e Nuova Zelanda. Questo ha loro permesso, acusticamente parlando, una maggiore visibilità. Nel 2008 partecipano al tour americano dei Radio Head, il cui chitarrista è un loro ammiratore. La band si muove in un modo eclettico e spontaneo, sembra più facile dire ciò che non sono che ghettizzarli in un genere di appartenenza. Sono indubbiamente rock/psichidelici/sperimentali/retrò. Quasi uno chamber pop con piccoli accenni alla surf music (basta ascoltare "Two Weeks"), ma talmente lontana dalle assolate spiagge californiane; le voci di Droste e di Rossen degnamente supportate dagli altri, danno vita ad impasti vocali eleganti che insieme alla vocazione acustica caratterizzano il loro sound. Rossen è fra l'altro comprimario insieme a Fred Nicolaus dei "Department of Eagles" altra band interessante chiaramente loro collegata. All'attivo anche due mini "Sorry for the Delay" con la originalissima Cover degli Yes di "Owner of a lonely heart" e "Friend", dove accolgono anche band come "Bond of horses", "Beirut", "CSS" che si cimentano con covers dei loro brani.



"Vekatimest" vede la luce nel 2009; il suono è simile all'album precedente, ma si presenta più innovativo per le soluzioni scelte. Se è possibile riesce ad ammaliare ancora di più la dolcezza interpretativa, la raffinatezza delle composizioni: Gli arpeggi acustici, si alimentano a vicenda, si ha la sensazione di ascoltare un concept album, una strana colonna sonora di un musical di Broodway inedito e mai rappresentato, ricorda in qualche modo le composizioni a volte un pò folli di Van Dyke Parks.

L'album ha rilevato consensi unanimi, dentro c'è spazio per il coro giovanile di Brooklin, quartetti D'Archi, una attenzione meticolosa per gli arrangiamenti dei cori.

Si apre con "Southern Point" esordio elegantissimo, segue la bellissima "Two Weeks" primo singolo tratto dall'album che ha spopolato un pò ovunque, quindi l'autentica perla lenta ed enigmatica "All We Ask", stupenda; pare che la prima versione fosse solo per piano, seguono l'interessante "Fine for Now" e le quasi accattivanti "Cheerleader" e "Dory". 

Poi un nuovo apice con "Ready Able", la strana "Hold Still" con melodia accompagnata da un accordo ripetuto di una chitarra dissonante come se fosse scordata. "While You Wait for the Others" è il secondo singolo dell'album, decisamente più rock, "I Live with You" sembra un outake di "Magical Mistery Tour" dei Beatles, "Foreground" chiude in modo egregio questo lavoro. A parte l'apporto del "The brooklyn youth chorus" molti arrangiamebnti sono curati da Nico Muhly già noto per avere collaborato con Bjork in "Oceania", Philip Glass, Antony e the Johnsons" (The crying light), "the National" nella compilation "Dark was the night" e anche con i nordici MEW in "More Stories" del 2009. 


Ugo Sottile



Official website (http://www.grizzly-bear.net)


Daytrotter Session (http://www.daytrotter.com/dt/grizzly-bear-concert/20030091-110615.html)


Questa non è pubblicità commerciale, ma una segnalazione ai nostri lettori nel rispetto del progetto editoriale Timeoutintensiva (N° 11/12 Dicembre 2009).





 
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