numero 14
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26 luglio 2010
STEP MOTHER CITY
SAJNKHO NAM
 
2001 PONDEROSA

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Nata a Tuva, villaggio disperso nel Sud Siberiano, ai confini con la Mongolia, il suo percorso attraversa lo studio della musica, il recupero delle tradizioni etniche e lo sciamanismo, miti ed usanze perdute nella notte dei tempi, ma ancora vive. A volte utilizza Mantra provenienti dalla sua regione di origine innestandoli in melodie più complesse. Utilizza il canto gutturale bifonico, tecnica particolare propria delle sue terre, capace di sprigionare effetti sonori che non sembrano di questo mondo, mediante la vibrazione asincrona delle corde vocali.

La sua musica sembra avvalersi di una vita pregressa, lei stessa mi dà l'idea di una guaritrice con facoltà sciamaniche in grado di leggere ed interpretare i significanti nascosti nelle pieghe della vita. Atmosfere misteriose ed/o inquietanti si susseguono con accenni allo "Speaking in tongues" ovvero la capacità di esprimersi in lingue sconosciute in uno stato di trance.

Le prime performance ufficiali sembrano risalire al 1988 ma confinate dentro uno spazio geograficamente grande, ma senz'altro angusto.

Nel 1998, a dieci anni di distanza, con "Naked Spirit" (Anima Nuda), ove nella title track si avvale della collaborazione conpositiva e degli arrangiamenti di Djvan Gasparian, -grande musicista Armeno, virtuoso del DUDUK, strumento a fiato capace nelle sue mani e nelle sue labbra di esprimere magie sonore-, riesce finalmente travalicare i confini imposti per nascita; inizia così ad avere un riconoscimento più universale senz'altro più consono al suo talento."Step mother city" è del 2001. in italiano suona come "Città Matrigna", ma non inganni l'uso del termine "matrigna", che non ha una accezione negativa, ma rispecchia lo status di una persona che si lascia adottare da una civiltà nuova, restando fortemente legata con un cordone ombelicale invisibile alla propria terra; le sue radici sono rimaste là dove è nata, e dalla sua terra continua ad essere pompata linfa vitale che le fornisce il nutrimento essenziale per sopravvivere in un mondo caotico ed accelerato dove si è perduto il concetto di "lentezza". Sajnkho riesce ad incanalare questo flusso occidentale disordinato e casuale nella sua musica; ne viene fuori qualcosa di simile ad un animale mitologico, un ibrido indescrivibile, etnotronic/jazz/blues/gospel con istmi recitativi che legano insieme tutti i pezzi di questo improbabile puzzle. Il suo canto spazia dagli accordi più stridenti della corda di un violino, alla profondità di un basso, da soprano a baritono; emergono atmosfere che spaziano da "Motherless child" profondamente nere, al jazz colto; poi d'improvviso spunta un gorgheggio da usignolo che ti lascia senza fiato; a volte sembra comparirti davanti un ologramma dove una piccola carovana di nomadi si muove lentamente immersa in uno spazio che sembra infinito, che sembra inghiottire tutto. "Step mother city" è ancora evoluzione pura. L'album si apre con un frammento vocale, lanciato fra cielo e terra e diventa una piccola danza attraversata da vibrazioni elettroniche innestate su una melodia etnica; il terzo brano, "Like transparent shadow" sembra una delicata aria giapponese; "Order to Survive" ha una impronta jazzata.

Segue un piccolo gioco sonoro con un'aria vagamente reggae.Si giunge così al bellissimo "Ritual virtuality" straordinario per intensità, con corde vocali stirate all'inverosimile; "Tuva blues" va da Bessie Smith a Billie Holiday. Slendide "Old melodie", e "Lonely soul" suite di otto minuti di splendida musica che fa da contrappunto di chiusura ad un album imperdibile dove l'apparente frammentarietà viene annullata da una sequenza di suoni intimamente e fortemente aggregati dalla carismatica voce dio Sainkho. Alla fine puoi soltanto dire "the circle is complete".

Ugo Sottile

Approfondimenti

Biografia

Sajncho Namcylak (U.R.S.S., 1957) è una cantante russa, attualmente austriaca.

È nata in un villaggio della repubblica ex sovietica di Tuva, nella Siberia meridionale, vicino al confine con la Mongolia.

Entrambi i genitori erano insegnanti. Ha studiato musica al conservatorio locale e ha completato gli studi a Mosca, diplomandosi in canto all'Istituto Gnesinskij.

Ha studiato inoltre le tradizioni siberiane lamaiste e sciamaniche, così come gli stili di Tuva e della Mongolia di canto Xöömej.

Ha esordito come cantante folk con il Tuvan State Folk Ensemble, poi ha cominciato a farsi conoscere all'estero con canzoni raccolte sotto il titolo "Out of Tuva".

Nel 1988 Sainkho ha inizato a lavorare con altri musicisti in Unione Sovietica, cercando di fondere la tradizione etnica con lo stile moderno.

Ha fatto parte del complesso jazz di San Pietroburgo "Tri-O" insieme con Sergej Letov (sassofono), Arkadij Kiricenko (tuba) e Alexander Alexandrov (fagotto), suscitando l'attenzione della stampa occidentale a causa del suo aspetto esotico: minuta, lineamenti orientali, testa rasata, sari di seta multicolori, sciarpe sontuose e tute di canapa grezza.

Sembra che nel 1997 sia stata aggredita da un gruppo neonazista russo che la lasciò in coma per due settimane (anche se le fonti discordano e altre affermano che sia stata operata per un tumore cerebrale maligno). In ogni caso il 1997 ha segnato un cambiamento nella sua carriera: da allora vive a Vienna e ha fatto soprattutto incisioni da solista.

Nel 2006 pubblica il suo primo libro con cd audio allegato Karmaland Liberodiscrivere Edizioni

Discografia

1990 - TRI-O Plus Sainkho Namchylak Transformation of Matter, DOCUMENT, vol.V - Leo Records

1991 - Tunguska-guska - Eine Meteoriten-Oper, EFA-Schneeball

1992 - Lost Rivers - FMP

1992 - Kang Tae Hwan and Sainkho Namchylak Live - Free Improvisation Network Record

1993 - Out Of Tuva

1993 - Letters

1995 - Moscow Composers Orchestra and Sainkho Live at City Garden - U-Sound

1996 - Mars song - Duett med Evan Parker

1996 - "Amulet" - Duett med Ned Rothenberg

1996 - Moscow Composers Orchestra and Sainkho An Italian Love Affair - Leo Records

1997 - Moscow Composers Orchestra and Sainkho Let Peremsky Dream' - Leo Records

1997 - Time Out

1996 - Moscow Composers Orchestra and Sainkho The Gift - Long Arms Records

1998 - Naked Spirit Amiata Records

1999 - Temenos - Leo Records

2001 - Stepmother City Ponderosa

2001 - Aura Ponderosa

2003 - Who Stole The Sky


Esternal link

sainkho.net (http://www.sainkho.net/)

Su YouTube: http://it.youtube.com/watch?v=DbAE8hGByNY



Scarica il Booklet italiano-Inglese del suo Libro/DVD “Karmaland”, Liberodiscrivere edizioni.


Questa non è pubblicità commerciale, ma una segnalazione ai nostri lettori nel rispetto del progetto editoriale Timeoutintensiva (N° 8 DIC  2008).



 
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