Lo sai com'é, no? Essere di guardia sulle ambulanze la vigilia di natale, non é il massimo diciamo; poi quella notte, non so ...la sua mano abbandonata lì sul tavolo, ha preso ad animarsi... il 24 tutti a casa di tutti ad ingozzarsi; dopo le 10 di sera per strada un deserto... e silenzio ...le dita battono sul verde della formica come un tamburo... quel silenzio mi aveva messo addosso un' agitazione che non so spiegarti; grande movimento e luci intermittenti a disegnare alberi dietro i vetri delle case, ma per strada un silenzio vuoto, il nulla... ci si sente lontani da tutti a volte, in questo lavoro, messi lì ad affrontare tragedie ...le dita ora si ritirano, si nascondono sul fondo del cassetto, lui si allunga sulla sedia, ci guarda dentro... sono sceso dall'ambulanza che ancora non si era fermata; non ne potevo più di girare a vuoto chiuso in quella scatola. Abbiamo comprato in un bar una bottiglia di brut scadente, non aveva altro, e stavamo per brindare, ma sono arrivato a berne appena un goccio di quella schifezza, poi... -la mano è di nuovo lì tra noi, riemersa, un pugno... lui col petto ci si appoggia, respira quel ricordo contro il margine metallico del tavolo...
<>... << 04 operativa, passo>>... << codice rosso, donna in shoch emorragico>>... << da 04, precisare meglio >>... << donna che perde sangue 04, codice rosso, sei sordo?!? forse priva di coscienza... ci hanno avvisato i vicini... portatevi con urgenza in via...>>
Era stretta e buia.. piena di immondizia, sporca; un vicolo... dovemmo farci strada a piedi in mezzo alla spazzatura sino al portone. Con la torcia trovammo il campanello con la scritta a penna , <04 sul posto>... < roger 04>, suoniamo... un rumore lontano come un calabrone, poi più nulla ...il dito teso preme un campanello inesistente... ho suonato di nuovo a lungo sino a sentire rumori di passi che scendevano le scale. Il portone si é aperto di poco, uno spiraglio su una faccia d'uomo in ombra: "Non c'é più bisogno... niente, niente; grazie per essere venuti", ci dice. Mentre ci chiude la porta in faccia, sentiamo urla che arrivano da sopra, da dentro.. una voce dall'alto e poi una porta che sbatte, la vicina forse... riesco a mettere il piede nello stipite e a bloccarlo, l'autista e l'infermiere spingono... , volando sui gradini a quattro a quattro mentre l'uomo resta al portone, inoffensivo ...smette di parlare per un momento, stringe la sigaretta tra le dita, netta e rinetta la cenere sul bordo della tazza sino al rosso della brace... Sono entrato in quella casa e c'era buio anche lì, tanto che abbiamo dovuto accendere le luci. La donna era riversa sul tavolo, ai suoi piedi un lago di sangue scuro ed un ammasso come una vescica sanguinolenta che doveva essere la placenta. Nella stessa stanza due vecchi, un uomo ed una donna buttati su un divano piangevano, nascondendosi dietro fazzoletti bianchi luridi; dalla stanza da letto alla sedia ed al tavolo solo una scia di sangue che passava davanti ai loro piedi... pensai sul momento che l'avevano trasportata incoscente dal letto alla sedia per metterla seduta... non capivo... seppi poi che era stata lei ad alzarsi, forse per cercarlo... la brace è già sulle dita ma lui non sembra accorgersene, poi con un rapido gesto la spegne... Con quelle braccia da lavori pesanti che si trovava prenderle una vena fu uno scherzo e dopo un pò di ossigeno e di liquidi veloci la pressione salì, il lamento diventò una voce e si svegliò un pò di più ...con la mano ora si aggrappa al tavolo, mi guarda... Quello che mi fa più rabbia è non averci pensato subito, ma fu l'autista ad accorgersene. Mentre lavoravamo sulla paziente andava da una stanza alll'altra come un pazzo... ma dov'é, dov'é diceva; io sentivo, ma quelle parole mi passavano attraverso preso com'ero da quella donna. Due più due fa quattro se la matematica non é un'opinione ...ma le dita della sua mano aperta fanno cinque adesso... La donna il sangue la placenta la levatrice che probabilmente era scappata, cosa mancava ? Che avesse appena partorito era evidente, no? -Lo guardai negli occhi in silenzio perchè non arrivai all'orrore; continuò senza aspettarmi - Lo trovò l'autista in bagno e più che un grido sentimmo un urlo inferocito... era lì, tra il cesso e la vasca buttato per terra grigio piccolissimo rattrappito sulle mattonelle bianche, sporche di sangue come lui; un gattino lo leccava... gli aveva fatto da bue e da asinello. Il cordone perdeva ancora perché non l'avevano cucito. Aveva anche un ematoma, un bel bombolone sulla fronte ed attorno alle cavigllie un segno più nero... come lo avessero sbattuto al muro prendendolo dai piedi. Quando lo intubai per farlo respirare, era cianotico, freddo; pensai che fosse morto, che non sarei riuscito a salvarlo... ma mentre lo avvolgevamo nel telo termico e massaggiavamo quel torace quanto un pollice, piano piano il cuore riprese a battere ...si sfrega gli occhi, viene avanti, scivola sino bordo della sedia si fa vicino, mi agita le mani a un palmo dalla faccia, ... non ci pensammo più alla donna, era viva ! la lasciammo ad un'altra squadra e corremmo al pediatrico a sirene spiegate, entrammo come un uragano in quel prontosoccorso e di là in rianimazione. Il collega era molto più freddo e molto meno sudato... ce lo prese dalle mani come se noi lo stessimo maltrattando e mentre sistemava il respiratore ci disse che era il primo che gli arrivava dopo la mezzanotte: < é nato gesù é nato... é nato o bambiniello>, canticchiava... Jesu rispose l'autista ma il collega non capì perché lo guardassimo tutti con quell 'aria incazzata. In effetti il bambino ora si agitava molto di più, era vivo. Ho saputo che dopo all'anagrafe é rimasto jesu; ora é in un nido del comune. Si interrompe come infastidito, il telefono ha squillato a lungo, risponde... <>. Mette giù la cornetta; vado, ciao... tre ubriachi festeggiavano l'addio al celibato in controsenso in autostrada; uno é in sala operatoria gravissimo, gli altri morti... speriamo sia lo sposo e che campi. Si alza. <> Esce. La mano scivola via dalla fessura della porta, ora accostata.
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